I presupposti non scientifici della scienza
Non
esiste la ragione "in sé". I frutti dell'intelligenza
dell'uomo dipendono dalla fiducia che si accorda alla ragione e dalla
certezza della bontà della ricerca. Presupposti, questi, non
scientifici.
Oggi
si suole sovente parlare di scienza "senza presupposti".
Ve n'è una? Dipende da quel che si vuole intendere. Presupposto di
qualsiasi lavoro scientifico è sempre la validità della logica e
del metodo: fondamenti generali del nostro orientamento nel
mondo.
Si
presuppone inoltre che il risultato del lavoro scientifico sia
importante nel senso che sia "degno di esser conosciuto".
E qui evidentemente hanno la loro radice tutti i nostri problemi.
Giacché questo presupposto non può a sua volta esser
dimostrato con i mezzi della scienza. Può esser soltanto spiegato
in vista del suo significato ultimo, che bisognerà accogliere o
respingere a seconda della personale posizione ultima assunta di
fronte alla vita.
(M.Weber,
La scienza come professione, Einaudi, Torino 1973)
Nessun commento:
Posta un commento